I DISEGNI SEGRETI DI DANTE

VIAGGIARE VERSO SE STESSI

Nessun Vero Lettore di Dante può restituire al mondo ciò che Dante stesso gli ha donato. Per questo motivo i Verilettori hanno sempre con loro un cofanetto pieno di malinconia. Spesso lo tengono sotto chiave, e allora si trasforma in una rughetta triste che scende un poco dai confini delle labbra. Ma quando lo liberano da tutto il suo contenuto appare, improvviso e livido, il fantasma dello scoramento. Ti perdi il cuore, che se ne va a rotolare in fondo a un pozzo, e lo perdi perché con nessuno puoi condividere la stessa felicità. Dovete saperlo che questo è il dolore più grande che una persona può provare. Quando si soffre, sia nel fisico che nell’anima, per qualsiasi ferita per qualsiasi assalto, prendiamo la forma dell’uovo: stringiamo al petto tutte le nostre tristezze, portando le ginocchia al mento, sperando e disperando di poterne uscire fuori,  ed è molto difficile che qualcuno possa condividere la gabbia in cui da soli ci chiudiamo, nutrendo, senza saperlo, la consapevolezza che dobbiamo fare di tutto per uscirne, ma esiliandoci da tutto ciò che ci circonda.

Quando si è felici, invece, si prende la forma dell’aquila, mentre vola dentro le sue misteriose altezze guardando il sole, e mostrando alle formiche in terra la miracolosa bellezza delle sue ali spiegate. Le braccia si allargano, e i polmoni non riescono a bloccare il cuore che pretende di uscire dal petto: in quel momento muori, se non puoi dire a nessuno che sei felice. Ti può salvare solamente l’ascensore per il paradiso: pensatelo come una bolla di sapone, in cui però si può entrare dentro senza farla scoppiare, e godersi così, affacciati a uno sferico oblò, il panorama infinito dell’universo mondo.

Questo è il vero, impagabile e sublime, regalo di Dante.

E allora accade di notte, e l’anima si veste soltanto di luce, e penetra il velo sottile di una invisibile e diafana schiuma, e silenziose cascate di immagini e di pensieri si rovesciano nella mente, e le labbra sono costrette al sorriso, beato, incancellabile ed eterno. Volete conoscere l’istante esatto in cui può succedere? Sono necessarie migliaia di queste notti, e altrettante migliaia di giorni, in cui hai deciso di calpestare tutti i confini che attraversano la tua anima, e che segnano tutti i territori del Cosmo. Di abbattere tutti i muri che ti hanno reso cieco, cucendoti gli occhi con filo di ferro. Di scardinare tutte le sbarre che ti respingono e ti opprimono dentro una notte bianca e nera, e di avere il coraggio di volare giù dalla torre sapendo, a quel punto, che nessuna caduta può farti morire. E con furore abbracci il vento che ti sta venendo incontro, come mano amica che ti strappa al naufragio.

I Verilettori hanno già compreso che ho scritto questo breve testo usando le immagini e le parole e le emozioni e le percezioni e l’affanno del vivere e il volo del desiderio grande… dei quali Dante ha disseminato tutto il suo Poema.

Ma l’ho anche scritto perché è mia conoscenza viva, identica a tutte quelle altre esistenze che un giorno decidono, o decideranno, di camminare verso se stesse, e di poter toccare finalmente la loro autentica e vera e inesprimibile e miracolosa AUTENTICITÀ.

Questo sito che sto inaugurando non è fatto solamente per Verilettori, ma è soprattutto dedicato a tutte quelle persone che desiderano di trovarsi, di riconoscersi, di viaggiare verso se stesse, così come ha fatto Dante, che ha camminato dentro la sua vita, dentro la nostra vita, per raggiungere in terra il nostro paradiso. Non post mortem,

ma QUI e ORA.

Non era via da vestito di cappa, ché noi a pena, ei lieve e io sospinto,

potavam sù montar di chiappa in chiappa. (Inf., XXIV).

Non è un cammino di piacere, il viaggio verso noi stessi. Dura fatica e spasimi e singhiozzi.

Il lieve Virgilio, ed io con il mio corpo pesante, potevamo salire sulle macerie di quel ponte molto lentamente, catturando i bronchi delle pietre uno ad uno, una mano alla volta, con il terrore di volare in basso.

E alla fine i polmoni di Dante non avevano più aria, solo affanno e flebile respiro. Un ponte crollato, e non si può più tornare indietro, e in quanti giorni noi stessi camminiamo sulle nostre macerie, col terrore di franare insieme a loro, e poi finiamo il giorno con affanno e flebile respiro! Per questo motivo non potete aspettarvi da me il Dante accademico, severo e minaccioso e noiosonoioso… così tanto caro agli eburnei templi dei dantisti: io lo so, e ne ho le prove, che il Poeta non è altro che il nostro affidabile e misericordioso compagno di viaggio dentro il tumulto della nostra vita.

Come faccio a saperlo? Potrei anche rispondere: perché una notte Dante mi ha presa per mano e mi ha detto, dai, stai tranquilla, vieni con me dentro alle segrete cose, scoprirai incredibili meraviglie!

E, adesso che ci penso bene, è per davvero l’unica risposta che posso darvi! E sono in grado anche di darvi la data e l’ora: il 10 ottobre 2010 alle ore 10 di sera, la notte del dieci del dieci del dieci alle ore dieci. E la storia vera sta tutta scritta nel libro STELLE SEGRETE E QUIETE (2012), che trovate qui, nella categoria dei libri dedicati a Dante.

Quella notte mi è stato regalato il segreto del SACRO DODICI, e quello della PIETRA FILOSOFALE del Poema, che è Grande Opera Alchemica. Successivamente, applicando il SACRO DODICI a tutto il Poema, mi è stata donata la sua GEOMETRIA SACRA: una architettura geometrica che di gran lunga supera quella impareggiabile delle cattedrali gotiche, che a noi è consentito di vedere, e che spesso ci appare veramente come inimitabile. Questa storia è narrata nel libro DANTE E LA STELLA DI BARGA (2015).

Quali sono state le grandi meraviglie scoperte? I suoi DISEGNI SEGRETI: le sue mappe siderali, che sono tre, e tutte le sue Stelle, che sono tante, il suo orologio cosmico, che in pochi secondi ti offre il perfetto fuso orario della Terra… e le Quattro Età della nostra Vita, e i nostri quattro daimones che ci proteggono… e tanto tanto altro ancora. Disegnato come? chiederete voi… Ovvio! con l’assoluta PERFEZIONE della MATERIA, e quindi con la totale ASSENZA di MATERIA… cioè “disegnato” senza matita senza pastelli senza pennelli, e niente riga e compasso…

come pintura in tenebrosa parte, che non si può mostrare

né dar diletto di color né d’arte. (Canzone XC)

Ben nascosto nella oscura profondità del Poema, si conserva tutto il PROGETTO DI SCRITTURA dell’Alighieri, disegnato solo con la forza del PENSIERO: perché solo il pensiero può generare materia. Se a questo punto sentite tremare le vene e i polsi, allora siete pronti per seguire tutto il resto del viaggio!

Che si conclude con IL VALZER DEI CANTI STELLATI (2021): la nuova modalità di lettura progettata dall’Alighieri, e rimasta ben nascosta fino ad oggi.

Il Poema si legge con 50 conversazioni sincroniche dei cento Canti:

1-51, 2-52, 3-53 ecc, fino ad arrivare all’ultimo dialogo 50-100.

Sia ben chiaro che tutto questo non potrà mai esaudire la lettura di un Poema che per se stesso è INFINITO, ma questo dono del Poeta ci permette di indagare meglio il livello quarto del testo, quello ANAGOGICO, che significa, in sintesi,

TI STO ACCOMPAGNANDO PER ANDARE VERSO TE STESSO.

Su questa Geometria vengono collocati i 100 canti del Poema. Una delle tante pinture nascoste dall’Alighieri.

Collocati così su due Stelle Polari a 8 punte, per non fare perdere la rotta al Lettore, i canti ci invitano ad entrare dentro… le stelle?

Anche, sì. Ma soprattutto dentro la proiezione piana della QUARTA DIMENSIONE di un IPERCUBO COSMICO, brevettato nel 1888, ma ben conosciuto dalle Antiche Civiltà, e approdato infine a Pitagora, a Platone e ai Costruttori delle Cattedrali Gotiche: i Cavalieri Templari.

Così si apre un mondo misterioso e inedito: quello dei 50 diametri sincronici che fanno da ponte ai due canti opposti in dialogo fra loro, 50 dolorosi OPPOSTI da dover RICONCILIARE.

E che transitano tutti dal centro, dal punto senza dimensione,

là dove giace l’Eternità, diceva Pitagora.

Là dove si trova, immobile e quieta, la Mente di Dio.

Perché è un valzer? Raccolti in Sacre Triadi, danzano al ritmo di una battuta di ¾: il mistero dell’ATTO CREANTE, essere UNO E TRINO, tre fasi di creazione dentro un unico gesto:

PENSARE AGIRE FINIRE

Il valzer che tutti noi danziamo, in ogni momento della nostra giornata.

 

IMMAGINI DELL’ARTICOLO

Dante e Beatrice, illustrazione di Sandro Botticelli alla Divina Commedia

LA TORRE, sedicesima lama degli Arcani Maggiori

LA COLLOCAZIONE DEI CANTI SULLE STELLE,

disegno segreto di Dante Alighieri